Un articolo interessante da leggere dal Direttore di CST Firenze, Alessandro Tortelli.
Alcuni punti importanti dal suo discorso:
In Italia, Istat, ha registrato un calo del -58,2% di arrivi (pari a 39,4 mln in meno) e -53,3% di presenze (pari a 154,1 mln). I turisti stranieri sono diminuiti di oltre 70 punti, con un saldo negativo di oltre 116 milioni di pernottamenti. Gli italiani hanno contenuto la flessione intorno ai 36 punti, con una perdita di circa 60 milioni di pernottamenti. Solo i mesi di luglio (-49%) e soprattutto agosto (-26%) hanno regalato un po’ d’ossigeno.
… l’utilizzo sempre più diffuso delle nuove tecnologie per snellire processi come il check in-out, o per raccontare destinazioni turistiche, così come la tendenza a privilegiare luoghi al di fuori delle mete tradizionali, che, per motivi opposti, si stava affermando prima del Covid 19, in risposta al cosiddetto “overtourism”.
Nel breve periodo è ragionevole aspettarsi un turismo ancora molto attento al tema della sicurezza dal punto di vista sanitario, con predilezione per le mete di prossimità, legate alla natura e alle esperienze all’aria aperta.
Purtroppo la situazione è drammatica per gli operatori che devono far fronte alle perdite dei mesi scorsi: in questo è fondamentale, lo ripeto, che lo Stato faccia sentire concretamente la propria presenza con aiuti concreti. Dal loro punto di vista, però, può valere lo stesso discorso fatto per le destinazioni: lo stop forzato può aiutare gli operatori a ripensare l’offerta e il modo di presentarla, cercando di puntare soprattutto su unicità e tipicità.