L’European Data Protection Board, o Comitato europeo per la protezione dei dati (che è l’organismo che ha sostituito il Gruppo di lavoro articolo 29 per la tutela dei dati) nella sua Opinion 05/2012 del 1 luglio 2012 definisce il Cloud computing come un “set of technologies and service models that focus on the Internet-based use and delivery of IT applications, processing capability, storage and memory space”.
Come spiegato ulteriormente da Agenda Digitale, “il Cloud è un sistema di erogazione di risorse informatiche, tra le quali l’archiviazione, l’elaborazione, la trasmissione di dati. E’ caratterizzato dalla disponibilità, on demand, di un insieme di risorse preesistenti alla loro messa a sistema e configurabili per adeguarle alle prestazioni richieste, secondo i diversi modelli di servizi in cui il Cloud computing si articola”.
Agenda Digitale precisa certi principali caratteristiche:
- l’utilizzabilità on demand da parte degli utenti: ciascun customer può in modo unilaterale, senza necessità di intervento umano, accedere ai servizi offerti dal sistema
- una larga gamma di accessi al sistema di network
- la condivisione delle risorse utilizzabili: messe a disposizione di un numero molto elevato di consumer, utilizzando server che possono essere dislocati in parti anche lontanissime del mondo
- rapidità ed elasticità nell’utilizzazione degli accessi e dei servizi: consentendo sia la possibilità di una utilizzazione illimitata che quella di un uso adatto alle esigenze del cliente